I membri della Camera dei Lord e dei Comuni del Regno Unito chiedono una sospensione temporanea dell'uso della tecnologia di riconoscimento facciale da parte della polizia.
Ciò è avvenuto dopo che il ministro della polizia Chris Philip ha accennato alla possibilità di concedere alle forze di polizia l'accesso a 45 milioni di immagini del database dei passaporti per il riconoscimento facciale. Il Ministero dell'Interno ha dichiarato di essere in costante collaborazione con la polizia per questo tipo di iniziative.
65 parlamentari e 31 organizzazioni per i diritti e l'uguaglianza razziale si oppongono ora all'uso delle tecnologie di riconoscimento facciale nelle forze di polizia, secondo il gruppo di advocacy Guarda il Grande Fratello.
Big Brother Watch ha dichiarato che 89% degli avvisi di riconoscimento facciale della polizia britannica falliscono nel loro scopo, con risultati sproporzionatamente peggiori per gruppi di minoranze etniche e donne.
Come dice Michael Birtwistle, dell'Ada Lovelace Institute, descrittoL'accuratezza e le basi scientifiche delle tecnologie di riconoscimento facciale sono molto contestate e la loro legalità è incerta".
Il riconoscimento facciale è ampiamente utilizzato dalle forze di polizia statunitensi, ma ha portato all'arresto illegittimo di almeno quattro uomini di colore.
Nijeer Parks è stato accusato ingiustamente di taccheggio e di reati stradali grazie a un riconoscimento facciale errato, nonostante si trovasse a 30 miglia di distanza dai presunti incidenti. Ha trascorso dieci giorni in carcere e ha dovuto pagare migliaia di euro di spese legali.
Le autorità di polizia del Regno Unito hanno difeso la tecnologia, affermando che il software di riconoscimento facciale dal vivo li aiuta a identificare gli individui ad alto rischio.
Mentre la proposta di legge europea sull'intelligenza artificiale cerca di limitare l'uso del riconoscimento facciale da parte della polizia negli spazi pubblici a causa di rischi quali false identificazioni e pregiudizi, nel Regno Unito post-Brexit non è previsto alcun divieto di questo tipo.
I sostenitori delle libertà civili hanno criticato l'idea definendola "orwelliana" e violando gravemente le norme britanniche sulla privacy.
Come ha dichiarato Silkie Carlo, direttore di Big Brother Watch, "l'approccio sconsiderato del Regno Unito alla sorveglianza dei volti ci rende un'eccezione nel mondo democratico, specialmente sullo sfondo del divieto proposto dall'UE".
Big Brother Watch ha inoltre commentato: "Questa sorveglianza pericolosamente autoritaria è una minaccia alla nostra privacy e alle nostre libertà - non ha posto nelle strade della Gran Bretagna".