La Vesuvius Challenge, iniziata l'anno scorso, ha raggiunto una nuova pietra miliare: un gruppo di studenti ha interpretato gli scritti di un antico rotolo greco carbonizzato.
I rotoli in questione sono quelli di Ercolano, una raccolta di testi inizialmente scavati da una villa romana di Ercolano, in Italia, nel corso del XVIII secolo.
Nonostante il loro valore storico, queste pergamene, ridotte a cenere carbonizzata, sono rimaste in gran parte inaccessibili a causa delle loro fragili condizioni.
L'anno scorso, Luke Farritor, studente di informatica presso l'Università del Nebraska-Lincoln, e Youssef Nader, che sta conseguendo un dottorato in apprendimento automatico presso la Freie University di Berlino, sono stati tra i primi partecipanti a identificare alcune lettere sui rotoli, assicurandosi rispettivamente $40.000 e $10.000 di premi.
Julian Schilliger, che studia robotica all'ETH di Zurigo, ha quindi creato uno strumento per segmentare i rotoli.
Unendo i loro sforzi, questo trio di ricercatori ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale che ha vinto il concorso. Si divideranno il primo premio di $700.000.
La candidatura al gran premio comprendeva quattro estratti, ciascuno di 140 caratteri, in cui i papirologi professionisti erano in grado di distinguere almeno 85% dei caratteri. L'elaborato comprendeva 11 colonne di testo in più.
Kenneth Lapatin, curatore delle antichità del J. Paul Getty Museum, è rimasto stupito da questo sviluppo, affermando: "È quello che ho sempre pensato fosse un sogno irrealizzabile che diventa realtà".
I contenuti portati alla luce parlano di esperienze universali di piacere, dal piacere uditivo della musica al gusto dei capperi e alle qualità visive del colore viola.
Il suo Il contenuto è associato alla scuola filosofica epicurea e offre approfondimenti sulla biblioteca di Filodemo, un seguace di Epicuro.
La corsa alla decodifica dei Rotoli di Ercolano
La ricerca della decifrazione di queste pergamene è stata in precedenza piena di sfide, poiché non possono essere sciolte fisicamente.
In una delle proposte presentate l'anno scorso, il dottor Casey Handmer ha identificato nelle scansioni TC delle pergamene una struttura "crepitante" che ricorda le lettere greche.
Questa scoperta ha permesso a Luke Farritor, laureando in informatica dell'Università del Nebraska-Lincoln, di addestrare un modello di intelligenza artificiale che ha rivelato con successo la parola "porphyras", ovvero "viola".
A seguire, Youssef Nader, dottorando di Berlino, ha fornito immagini ancora più chiare del testo, spingendo di nuovo la sfida in avanti.
Quest'ultima svolta ha unito i talenti di Farritor, Nader e Julian Schilliger.
Ora la Vesuvius Challenge è destinata a continuare, con un nuovo obiettivo: decifrare l'85% di uno dei rotoli.