Francia, Germania e Italia hanno raggiunto un accordo sulle modalità di regolamentazione dell'IA, ancora più rigoroso della proposta di legge europea sull'IA.
I dettagli dell'accordo erano contenuti in un documento congiunto che Reuters a cui, secondo quanto riferito, ha avuto accesso.
Il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck e il ministro degli Affari digitali Volker Wissing sono stati incaricati di rappresentare gli interessi della Germania nei negoziati. Wissing ha dichiarato a Reuters: "Dobbiamo regolamentare le applicazioni e non la tecnologia, se vogliamo giocare nel massimo campionato mondiale di AI".
L'attenzione all'applicazione dell'IA, piuttosto che alla tecnologia sottostante, rispecchia il sentimento dell'opinione pubblica. Legge UE sull'AI che il Parlamento europeo ha presentato a giugno.
Il documento congiunto afferma inoltre che "i rischi intrinseci risiedono nell'applicazione dei sistemi di IA piuttosto che nella tecnologia stessa". Pur non elencando le specifiche tecniche dei modelli fondamentali, il documento chiede alle aziende di IA di fornire una "scheda modello" per i loro modelli di IA.
La scheda del modello conterrebbe informazioni relative al suo funzionamento, alle sue capacità e ai suoi limiti.
Un'interessante differenza rispetto all'AI Act dell'UE è che i tre Paesi hanno concordato che i regolamenti dovrebbero essere vincolanti per le aziende di AI, indipendentemente dalle loro dimensioni.
La legge europea sull'IA prevedeva che i regolamenti fossero vincolanti solo per le aziende di IA più grandi, come Meta o OpenAI.
Nel corso delle discussioni, Francia, Germania e Italia hanno convenuto che la conseguenza indesiderata di concedere un lasciapassare alle aziende di IA più piccole sarebbe una riduzione della fiducia e una minore adozione di modelli da parte delle aziende tecnologiche più piccole.
Il Regno Unito dice no alla regolamentazione dell'intelligenza artificiale
Il Regno Unito è stato in prima linea nel perseguire la sicurezza dell'IA quando ha guidato un certo numero di paesi a firmare la Convenzione di Parigi. Dichiarazione di Bletchley. Il documento delinea a grandi linee come i firmatari intendono perseguire la tecnologia dell'intelligenza artificiale in "modo sicuro e responsabile".
Jonathan Camrose, ministro britannico per l'IA e la proprietà intellettuale, ha dichiarato che il Regno Unito non imporrà alcuna nuova legge per regolamentare lo sviluppo dell'IA nel breve termine.
"Non criticherei mai l'operato di altre nazioni, ma c'è sempre il rischio di una regolamentazione prematura. Una regolamentazione affrettata dell'IA limiterebbe la tecnologia", ha dichiarato Camrose.
Mentre l'UE si sta muovendo per inasprire le restrizioni sullo sviluppo dell'IA, il Regno Unito si sta dirigendo nella direzione opposta per presentarsi come un ambiente attraente per le aziende tecnologiche che operano nel campo dell'IA.
Commentando la corsa degli altri Stati nazionali a regolamentare l'IA, Camrose ha dichiarato: "Non state rendendo nessuno sicuro come sembra. State soffocando l'innovazione, e l'innovazione è una parte molto, molto importante dell'equazione dell'IA".
Mentre l'UE persegue misure di sicurezza per i rischi dell'IA previsti o forse immaginati, potrebbe entrare nella corsa all'IA con un handicap autoimposto.