L'UE ha spinto per l'adozione a livello mondiale della sua legge sull'IA, ma i Paesi dell'ASEAN starebbero optando per un approccio meno rigido alla regolamentazione dell'IA.
L'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) rappresenta 10 Stati del Sud-Est Asiatico con oltre 600 milioni di persone. La natura eterogenea delle culture, delle etnie e delle religioni degli Stati membri rende difficile l'emanazione di norme univoche.
Reuters ha riportato di aver visto una bozza non ancora pubblicata della "guida all'etica e alla governance dell'IA" dell'ASEAN. Le linee guida dovrebbero essere pubblicate alla fine di gennaio 2024 e terranno conto del feedback di aziende tecnologiche come Meta, Google e IBM.
Il Legge UE sull'AI è altamente prescrittivo e propone multe fino a 30 milioni di euro o 6% dei profitti globali, a seconda di quale sia il valore più alto, per coloro che violano le regole.
La guida dell'ASEAN incoraggia i Paesi a sostenere e finanziare la ricerca e lo sviluppo dell'IA in modo sicuro, senza specificare le pratiche che sarebbero inaccettabili.
L'adozione della guida non sarà obbligatoria per gli Stati membri e si limita a suggerire alle aziende di considerare le differenze culturali dei Paesi al momento di distribuire i propri prodotti di IA.
In un blocco più omogeneo come l'UE, raggiungere il consenso è già difficile. Questioni come le severe leggi della Thailandia sulla critica alla monarchia o le leggi religiose dell'Indonesia rendono il compito ancora più arduo.
IA generativa in Cina è già limitato quando si tratta di argomenti politici scottanti come Piazza Tienanmen o lo status di Taiwan. È realistico aspettarsi che uno strumento di intelligenza artificiale eviti tutte le sensibilità culturali, religiose e politiche dei Paesi dell'ASEAN?
Gli Stati membri vedono nell'IA anche un'opportunità di crescita economica e non vogliono soffocarla con un'eccessiva regolamentazione. L'immediato potenziale di creazione di nuovi posti di lavoro e di aumento della produttività nella regione potrebbe far sì che per il momento si rinunci alla regolamentazione dell'IA.
L'approccio dell'ASEAN sembra allinearsi maggiormente con quello adottato da Giappone. Yutaka Matsuo, presidente del consiglio strategico giapponese per l'IA, ha affermato che le norme dell'UE sono "un po' troppo severe" e che è "quasi impossibile" regolamentare questioni come l'addestramento dell'IA con materiale protetto da copyright.
Per quanto nobili possano essere gli sforzi dell'UE, sembra sempre più improbabile che la sua legge sull'IA possa essere adottata a livello globale. Semmai è più probabile che si assista a una spaccatura tra Est e Ovest nella regolamentazione dell'IA.
Sarà interessante vedere se la spinta verso un'IA più sicura sarà superata da un avanzamento più rapido nei Paesi meno regolamentati. È improbabile che aziende come Meta, Google o IBM incoraggino i Paesi ASEAN a sostenere l'AI Act dell'UE.