In una rara intervista pubblica con Zoe Kleinman della BBC, l'amministratore delegato di Spotify, Daniel Ek, ha chiarito che la piattaforma di streaming musicale continuerà a ospitare contenuti generati dall'intelligenza artificiale, ma non supporterà brani che impersonano artisti reali senza consenso.
All'inizio dell'anno Spotify ha rimosso un brano, "Heart on My Sleeve", che presentava le voci generate dall'intelligenza artificiale di Drake e The Weeknd.
Il produttore, Ghostwriter, è stato rifiutato per la presentazione ai Grammy per non aver ottenuto un'adeguata autorizzazione dagli artisti impersonati nei suoi brani generati dall'intelligenza artificiale.
Né Drake né The Weeknd erano stati informati del brano, ma l'accoglienza del pubblico è stata generalmente molto positiva.
Il ruolo dell'intelligenza artificiale nella musica si è trasformato in un acceso dibattito su chi debba essere pagato quando gli artisti vengono "fregati" da chi vuole abusare della tecnologia per il proprio tornaconto commerciale.
Parlando di questo argomento, Ek ha affermato che l'IA ha valide applicazioni nella creazione di musica, ma ha sottolineato l'importanza di non utilizzare la tecnologia per imitare gli artisti umani senza autorizzazione.
Lui ha proseguito identificando tre distinte applicazioni della tecnologia:
- Strumenti di intelligenza artificiale, come l'autotune, che migliorano la musica. Si tratta di strumenti comuni nella produzione musicale da decenni.
- Quelli che imitano artisti reali non sono supportati da Spotify.
- Una categoria complessa in cui la musica creata dall'intelligenza artificiale è evidentemente influenzata da artisti reali, ma non li impersona direttamente. A proposito di questa zona grigia, Ek ha detto: "Sarà difficile".
Sebbene Spotify non vieti del tutto l'IA, vieta l'utilizzo dei suoi contenuti per l'addestramento di modelli di IA o di apprendimento automatico (ML) in grado di produrre musica.
Il messaggio di Ek era piuttosto chiaro: i produttori come Ghostwriter non sarebbero stati in grado di monetizzare su Spotify.
Funzionalità basate sull'intelligenza artificiale per Spotify
Oltre a Spotify DJ, una funzione AI DJ presentata all'inizio di quest'anno, Spotify sta aggiungendo funzioni di doppiaggio AI per i suoi podcast.
La nuova funzione, realizzata da OpenAI, un'azienda sostenuta da Microsoft, promette traduzioni che non sono solo letterali. Al contrario, queste traduzioni guidate dall'intelligenza artificiale intendono catturare lo stile unico dell'oratore originale, dando vita a un doppiaggio più autentico e simile a quello umano, come dichiarato da Spotify.
Tra i primi podcast che beneficeranno di questa tecnologia ci sono "Armchair Expert" dell'attore Dax Shepard, "Diary Of A CEO" dell'imprenditore di Dragons' Den Steven Bartlett e "The Bill Simmons Podcast" del giornalista sportivo Bill Simmons.
Questo fa parte di una più ampia strategia di monetizzazione di Spotify. All'inizio dell'anno, l'azienda ha deciso di aumentare i prezzi del suo servizio premium privo di pubblicità in oltre 50 Paesi, compresi mercati importanti come Stati Uniti, Regno Unito e Irlanda.